La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano fu costruita dal 1865 al 1878 ed é un esempio dell'architettura eclettica della seconda metà dell'Ottocento milanese, sia per le scelte tecnico-costruttive, sia per le sue notevoli dimensioni.
La Galleria Vittorio Emanuele II, chiamata anche “il salotto di Milano”, ha una forma a croce ed è costituita da un passaggio pubblico coperto che collega Piazza della Scala e Piazza Duomo, con due vie perpendicolari. Fu costruita fra 1864 e 1878 per opera dell’architetto bolognese Giuseppe Mengoni, in stile eclettico, tipico della seconda metà dell'Ottocento milanese, con grottesche, cariatidi, lunette e lesene. Complessivamente la Galleria in direzione nord-sud misura 196 metri di lunghezza, mentre in direzione est-ovest misura 105,5 metri, con una larghezza di 14,50 metri e un'altezza di 21 metri, con un massimo di 47 metri al vertice della cupola centrale dove i bracci s’incrociano in un ottagono di ferro e vetro.
La pavimentazione è stata rinnovata negli anni sessanta del secolo scorso. Nel pavimento, in corrispondenza dell'Ottagono centrale, è realizzato a mosaico lo stemma dei Savoia. Sui lati sono presenti anche gli stemmi delle città di Torino, Roma, Firenze e Milano. Nella volta sono raffigurati i continenti Africa, Asia, Europa e America.
Nella Galleria hanno sede diversi negozi eleganti, ristoranti, bar, caffè, librerie. che richiamano milanesi e turisti. Con Via Montenapoleone e Via della Spiga, la Galleria è considerata una delle sedi dello shopping di lusso meneghino. Ultimamente l'Ottagono è usato dagli amministratori del Comune per illustrare a turisti e cittadini i cambiamenti o le manifestazioni che interessano la città.